“Ianus, Iana, Ianai – Alle origini di Matelica”
Ianai sorge dalla memoria del suolo di Matelica, terra densa di ricordi incisi nel calcare e nell’argilla che nutre antichi vigneti nati fra le Gole di Jana, attribuendo ai vini un sapore unico che sa di storia, di miti e di verità sepolte. Il particolare microclima continentale porta il Verdicchio a maturare molto lentamente, in modo che i grappoli abbiano il tempo di svilupparsi e fissare gli aromi. Fabrizio Sepe e Camilla Onesti adottano un approccio artigianale, con lavorazioni manuali e l’uso esclusivo di rame e zolfo per il controllo delle malattie. La gestione del suolo è naturale, promuovendo l’inerbimento spontaneo e il diserbo manuale, se necessari. I cloni scelti assicurano rese limitate, mai superiori a 40/50 quintali per ettaro e la frammentazione dei terreni permette di raccogliere uve con molteplici sfumature, riflettendo la complessità di Matelica. Il vino è ottenuto da una selezione delle uve di una vigna di oltre 40 anni di 3,40ha a Balzani, con una gestione agronomica molto attenta e tutte le operazioni sono eseguite manualmente.



